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Frida Kahlo

Milano, Rizzoli, 2006
cm 34x28.5, pp. 261-(3), illustrazioni a colori, tela e sovracoperta illustrata
Unica edizione. Ottimo esemplare. Esaurito presso l'editore

€ 90
Frida Kahio (19071954) ha dipinto solo 143 opere di piccole dimensioni, nonostante ciò alcuni del suoi quadri sono diventati delle icone dell'arte del ventesimo secolo. Il culto della personalità di Frida ha in realtà quasi oscurato la conoscenza reale della sua pittura: due terzi delle opere sono autoritratti e le ragioni di questo manifesto narcisismo stanno nella sua biografia, nel paese e nell'epoca nella quale ha vissuto, nel suo carattere decisamente eccentrico. Non a caso Andre Breton l'ha descritta come "un nastro colorato legato attorno a una bomba": esotica ed esplosiva, sensuale e affascinante nelle realizzazioni artistiche.

Le opere di Frida Kahio gettano una luce complessa e a volte spaventosa sulla sua "realtà interiore", le ferite fisiche causate dalla malattia e le ferite intime non vengono mai mostrate apertamente, il linguaggio è sottilmente simbolico, ricco di metafore tratte dalle culture di tutto il mondo: dai miti Aztechi della creazione alla mitologia classica e dell'estremo Oriente, dalle credenze cattoliche al folklore messicano e ai luoghi comuni popolari, a Marx e Freud.

Negli anni Settanta il suo personaggio, già notissimo in Messico, viene scoperto in tutto il mondo e la sua figura diventa un'icona globale, mettendo quasi in ombra la sua opera. Questa monografia riporta alle radici della sua pittura e analizza i capolavori riprodotti nelle dimensioni reali e nei dettagli: un'esperienza diretta e immediata della qualità e bellezza della sua arte, della materia pittorica e della ricchezza del dettagli.

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